Il ciuccio, tanto amato dai nostri piccoli è spesso anche un alleato delle mamme.
Il bambino fin dalla nascita ha un legame simbiotico con la propria mamma. Prima nella pancia, poi con il contatto con il suo corpo nel momento dell’allattamento al seno. Questo contatto è ricco di odori, sensazioni sensoriali che lo fanno sentire protetto perché sente la vicinanza della mamma, la sua protezione.
In un momento, chiamato di “transizione” come può essere lo svezzamento dal seno materno, in cui il bambino potrebbe bere il biberon da solo o in braccio a una nonna o a un papà e quindi non ritrovarsi più tra le braccia della mamma, il ciuccio gli permette di conoscere una nuova “autonomia” come essere individuale e nello stesso tempo farlo sentire coccolato e amato. Tramite la sunzione, infatti, viene ricondotto all’esperienza iniziale di nutrimento dal seno della mamma e il suo legame, determinando piacere e soddisfazione come appunto una coccola.
Molti studi confermano che l’utilizzo del ciuccio durante la notte può aiutare la prevenzione alla SIDS (morte in culla) perché con il ciucciotto il bimbo mantiene la posizione supina e la continua sunzione diminuisce le probabilità di possibili apnee notturne.
In mamme con più figli il ciuccio permette di aiutare il proprio bimbo quando è stanco per tranquillizzarlo e rilassarlo “guadagnando tempo” se in quel momento sta rispondendo alle necessità del fratellino o della sorellina del piccolo.
Inoltre è preferibile abituarlo al ciuccio per “consolarsi” se il bimbo ha preso l’abitudine di tenersi il dito in bocca che potrebbe portare irritazioni e infezioni tramite il cavo orale.
Il ciuccio può essere utilizzato fino ai tre anni. Prima di tale età qualsiasi deformazione dell’arcata dentaria e del palato, che tanto preoccupano le mamme, vengono compensati dai continui rimaneggiamenti che subiscono i denti fino all’eruzione di tutti i permanenti.
Il ciuccio, utilizzato correttamente, è un prezioso alleato!